Leggo ultimamente titoli come “Borse, recuperate le perdite 2018”, “Borse, il super rally fa dimenticare le perdite del 2018”. La settimana scorsa il più eclatante è stato quello relativo all’acquisto di azioni Amazon da parte di Buffet (o meglio dell’entourage) .
Già altre volte ho parlato di quanto le cattive notizie possano influenzare gli investimenti più distanti dai nostri veri obiettivi, pesando invece di meno su quelli che per noi si considerano più vissuti, attuali e significativi.
Facile investire oggi sulla scia di buone notizie, facendoci ingolosire dai guadagni che certamente qualcuno di coraggioso ha ottenuto sugli ultimi rialzi di mercato.
Meno lo è stato invece quando comparivano titoli come “Ecco perché le borse hanno perso 15mila miliardi nel 2018”, o “Borse, il Natale nero di Wall Street: è stata la peggior vigilia della storia”.
Con il senno di poi sarebbe facile oggi dire che in quel momento sarebbe stato bene investire.
Ma, quanti hanno davvero investito o non ha disinvestito?
Pochi ne sono convinto, perchè per fare ciò un investitore necessità di consapevolezza.
Perdere o guadagnare dipende anche da noi, da come sappiamo gestire le nostre paure ossia dal nostro grado di consapevolezza in quello che stiamo facendo.
Jeremy Siegel, ci insegna che:
Noi abbiamo una sola certezza e cioè che nel lungo periodo non c’è nulla di più redditizio e sicuro di un investimento ben diversificato in azioni .
Chiaro è che sarà poi una nostra scelta, magari condivisa con il proprio consulente finanziario, su quanto rischio prenderci in termini di tempo e di volatilità.
I media, ormai, hanno un condizionamento diretto e sistematico sulle scelte “dei più”. Una soluzione per divincolarsi dalla attuale soluzione ce la fornisce il premio Nobel per l’economia 2017 Richard Tahler.
Intervistato da un giornalista che gli chiedeva appunto come lui si comportasse quando sentiva notizie negative, Tahler rispose:
cambio canale
E voi invece, come vi comportate con i nostri investimenti quando ascoltate una notizia negativa?”.
Provate ora a rispondere a questa domanda: io come reagirò al prossimo ribasso?
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